Dr. Gian Paolo Anzola,
Servizio di Neurologia, Ospedale S. Orsola FBF, Via Vittorio Emanuele II, 27 1 25125 Brescia, Italy
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Il forame ovale pervio è una variante anatomica del cuore che
può danneggiare un altro organo, il cervello. Negli ultimi anni è divenuta quindi sempre più frequente la pratica di valutare la pervietà del forame ovale (PFO) nei pazienti giovani colpiti da ictus, nei quali solitamente sono assenti i fattori di rischio vascolare e/o difficilmente individuabili gli agenti eziologici convenzionali. In questi pazienti il forame ovale si trova pervio con una frequenza tre, quattro volte maggiore rispetto ai soggetti normali equiparati per età e sesso. Questo dato suggerisce quindi che l’embolia cerebrale paradossa possa costituire il meccanismo fisiopatologico più probabile nei pazienti con ictus altrimenti criptogenetico, malgrado il fatto che in tutte le serie pubblicate la prevalenza di trombosi venosa profonda sia sempre stata deludentemente bassa. Successivi studi hanno poi mostrato che alcune caratteristiche del forame ovale, quali la dimensione superiore ai 2 mm, l’entità del passaggio interatriale del mezzo di contrasto o l’associazione con altre anomalie anatomiche (in particolare la deformazione aneurismatica del setto interatriale o la presenza del reticolo di Chiari) possono aumentare il rischio di ictus nei soggetti giovani. Fino ad ora l’ecocardiografia transesofagea (TEE) è stata considerata la metodica di riferimento per lo studio delle cavità cardiache, pur essendo un esame semiinvasivo, fortemente operatore dipendente e quindi non idoneo come strumento di screening. Il Doppler transcranico (TCD), per contro, può indirettamente evidenziare la presenza della PFO. Questa metodica, basata sugli ultrasuoni, consiste nella ricerca a livello cerebrale delle conseguenze della mancata chiusura del PFO potendo quantificare a livello cerebrale l’entità dello shunt (passaggio di sangue tra gli atri), sia a riposo sia sotto sforzo (con la manovra di Valsalva). Mediante l’iniezione endovenosa di soluzione fisiologica agitata, per consentire la formazione di microbolle, è possibile contare nelle arterie cerebrali il numero di tali bolle e avere una stima precisa del rischio per cui emboli di provenienza venosa possono raggiungere il cervello, anziché essere intrappolati dal filtro polmonare. Il TCD, facilmente eseguibile con minimo disturbo per il paziente, si propone quindi in prospettiva come strumento ideale di screening una volta che ne siano state definite con sicurezza la sensibilità e la specificità rispetto alla metodica standard rappresentata dal TEE. A questo riguardo però esistono ancora alcuni punti controversi, che riguardano sia le modalità di iniezione (prima, durante, dopo Valsalva) sia il tipo di mezzo di contrasto (soluzione fisiologica mescolata ad aria oppure microbolle di galattosio). Infine, alcuni recenti dati suggeriscono che il TCD possa avere una sensibilità anche superiore al TEE.

Il paziente con PFO viene quindi valutato congiuntamente dal cardiologo e dal neurologo che decidono se consigliare la chiusura del PFO per la prevenzione delle recidive. Per la maggior parte dei pazienti la prevenzione è secondaria, riguarda cioè solo quelli sintomatici. Sono in corso studi per definire quali sottogruppi della popolazione possano beneficiare della prevenzione primaria. Tra questi vi sono le persone con difetti della coagulazione (ipercoagulazione); le donne con antecedenti di tromboflebite
o trombosi delle vene delle gambe; gli istruttori di sub e i sommozzatori dilettanti (in cui la chiusura preventiva del PFO è sicuramente in grado di prevenire molti incidenti da decompressione); gli sportivi che praticano attività a livello agonistico.

Articoli sul PFO pubblicati dall'autore:

  1. Transcranial Doppler and risk of recurrence in patients with stroke and patent foramen ovale
    Anzola GP, et al.
    Eur J Neurol 2003;10:129-35
    Abstract
  2. Clinical impact of patent foramen ovale diagnosis with transcranial Doppler
    Anzola GP.
    Eur J Ultrasound 2002;16:11-20
    Abstract
  3. Transcranial Doppler in the diagnosis of cardiac patent foramen ovale
    Angeli S, Del Sette M, Beelke M, Anzola GP, Zanette E.
    Neurol Sci 2001;22:353-6
    Abstract Testo (free)
  4. The migraine-PFO connection is independent of sex
    Anzola GP, et al.
    Cerebrovasc Dis 2000;10:163
    Abstract
  5. Potential source of cerebral embolism in migraine with aura: a transcranial Doppler study
    Anzola GP, et al.
    Neurology 1999;52:1622-5
    Abstract