A cura del Dr. Remo Albiero - Informazioni pazienti

Cos'è il DIA?
Il Difetto Inter-Atriale, altrimenti abbreviato con l'acronimo DIA, definisce un'anomalia cardiaca congenita in cui l'atrio destro comunica con il sinistro determinando un aumento del flusso di sangue nelle sezioni destre del cuore (atrio destro->ventricolo destro->arteria polmonare - in blu nel diagramma), che per lavorano di più rispetto al normale. Questo determina la comparsa di disturbi come la stanchezza, la mancanza di respiro, ritardi di crescita del bambino, o una maggior probabilità di essere colpiti da infezioni dell'apparato respiratorio come raffreddori o polmoniti.  I DIA di maggiori dimensioni possono portare a insufficienza cardiaca e morte. Talvolta i disturbi compaiono nei neonati o nell'infanzia. Talora (per i DIA di più piccole dimensioni) tali disturbi si manifestano solo in età adulta.

Il DIA si rileva nel 10% di tutte le cardiopatie congenite, con un rapporto femmine/maschi di 3:2. Il tipo più frequente di difetto interatriale è il tipo ostium secumdum (OS) localizzato a livello della fossa ovale.

Le conseguenze fisiopatologiche di un difetto inter-atriale dipendono dalla grandezza e dalla durata dello shunt (passaggio di sangue) tra l'atrio sinistro e quello destro, e dalla risposta del letto vascolare polmonare. Nei difetti più grandi con un significativo shunt sinistro-destro, l'atrio e il ventricolo destro subiscono un sovraccarico di volume di sangue che viene poi inviato nel circolo ( a bassa resistenza) polmonare (attraverso le arterie polmonari). Questo può determinare lo sviluppo in età adulta di una malattia occlusiva dei vasi polmonari e una ipertensione arteriosa polmonare.

La sopravvivenza è ridotta nei pazienti che sviluppano una ipertensione polmonare. I pazienti (con DIA più piccoli) che raggiungono l'età di 50-60 anni cominciano comunque a lamentare la comparsa palpitazioni dovute ad aritmie cardiache atriali, le quali determino frequentemente la comparsa di scompenso cardiaco.

I pazienti in cui viene fatta diagbosi di DIA di tipo OS con uno shunt sinistro-destro significativo (definito come rapporto tra flusso di sangue polmonare e flusso di sangue sistemico (Qp/Qs) > 1.5) vengono operati di solito prima dei 5 anni di età o nel momento in cui viene fatta la diagnosi (anni più tardi). L'entità dello shunt sinistro-destro veniva valutata in passato mediante il cateterismo cardiaco invasivo con misurazione dei valori ossimetrici in campioni di sangue prelevati nel cuore e in arteria polmonare. Con l'avvento dell'ecografia bi-dimensionale e dell'eco color Doppler, è ora possibile visualizzare direttamente il difetto inter-atriale e stimare il rapporto Qp/Qs in modo non invasivo

La correzione dei DIA può avvenire chirurgicamente (intervento di cardiochirurgia) e richiede il bypass cardiopolmonare e un'atriotomia. I difetti più piccoli vengono chiusi direttamente con filo di sutura, mentre quelli più grandi vengono chiusi con pezzi di pericardio, di poliestere o di  Goretex®. La mortalità di quest'intervento nel 1968 raggiungeva il 12.5%, mentre quella attuale si è nettamente ridotta a meno dell'1%. La presenza di uno shunt residuo dopo l'intervento chirurgico (che richiede un re-intervento) è attualmente inferiore al 2%

Il DIA può essere corretto anche per via percutanea (non chirurgica) in modo molto meno invasivo, mediante dispositivi a forma di ombrello, tra cui il più usato è il sistema AMPLATZER Septal Occluder.

A cura del Dr. Remo Albiero
Responsabile Emodinamica
Istituto Clinico San Rocco - Ome (Brescia)
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